Confindustria, Squinzi designato presidente.

All’amministratore di Mapei 93 voti, 82 a Bombassei

Giorgio Squinzi dopo la designazione alla presidenza di Confindustria (copyright Studio Franceschin)

Confindustria, Squinzi designato presidente

Guarda le foto1 di 3

ROMA – La giunta di Confindustria ha designato presidente Giorgio Squinzi per i quattro anni del dopo-Marcegaglia. Con il voto segreto la giunta di Confindustria ha dato 93 voti favorevoli a Giorgio Squinzi e 82 a Alberto Bombassei, indicando così l’amministratore di Mapei come presidente designato. Squinzi, presidente designato dalla giunta, è nato a Cisano Bergamasco il 18 maggio 1943. Nel 1970, dopo una laurea in chimica industriale, fonda con il padre la Mapei. Il gruppo industriale è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per l’edilizia. Impiega 7.500 persone, ha 59 stabilimenti produttivi, 9 in Italia e 50 nel resto del mondo.

“Confindustria sa che la sua forza é l’unita”, sottolinea l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti, dopo la designazione di Giorgio Squinzi alla presidenza degli industriali con pochi voti di scarto su Alberto Bombassei. “Con il contributo di tutti, anche di Bombassei , – dice Moretti – ci saranno tutte le condizioni per ritrovare un lavoro unitario”. Il voto della giunta indica una spaccatura? “No, con due candidati di grande personalità era ragionevole aspettarsi consenso per l’uno e per l’altro”.

La designazione di Giorgio Squinzi alla presidenza di Confindustria è “una buona nomina, è un grande imprenditore e sarà un grande presidente”. E’ il commento del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che aggiunge: “Nessuna spaccatura in Confindustria: hanno corso in due e uno ha vinto, ora lavoreranno insieme”.

Confindustria “si può ricompattare su un programma, che credo sia simile per entrambi. Ha vinto una persona di alto valore, così come lo è anche il suo concorrente”. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, a margine della giunta che ha indicato Giorgio Squinzi presidente designato. “Siamo fiduciosi che Confindustria si compatterà e porterà avanti il suo compito” ha aggiunto. Alle domande dei cronisti, Conti ha risposto: “Non c’é spaccatura. Squinzi farà il necessario per mantenere Confindustria compatta”.

MARCEGAGLIA,SQUINZI SARA’ PRESIDENTE DI TUTTI  – “Come sempre stato tutti si ricompatteranno intorno al nuovo presidente, che sarà il presidente di tutti, di chi lo ha votato e di chi non lo ha votato”. Emma Marcegaglia commenta così la designazione di Giorgio Squinzi alla presidenza di Confindustria “Solo una Confindustria unita, compatta, forte, indipendente, può continuare a agire per il bene degli imprenditori e per l’interesse generale in uno scenario difficile”, sottolinea. Al termine del voto di oggi in giunta, aggiunge, “c’era un clima molto bello, di grande volontà di compattezza e unità da parte di tutti. Lo stesso Alberto Bombassei a fatto un discorso molto costruttivo, ammettendo che Giorgio Squinzi ha vinto”.

SQUINZI, ‘SARO’ IL PRESIDENTE DI TUTTI’ – “Questa presidenza di Confindustria per me è una missione”, dice Giorgio Squinzi, dopo la designazione a presidente di Confindustria. “Il mio obiettivo é essere il presidente di tutti”, dice. “Darò una spinta spinta importante nella direzione di trovare la crescita, questo paese ha bisogno di trovare la crescita”

‘PRIMA DI DARE GIUDIZI ASPETTEREI’  – “Non è chiarissimo come sarà la formulazione definitiva del governo, prima di dare giudizi aspetterei un attimo e comunque i giudizi li esprimerà Emma Marcegaglia”. Così il presidente designato dalla giunta di Confidustria, Giorgio Squinzi, ha risposto alle domande sulla riforma dell’art 18 e sulle sue possibili conseguenze.

BOMBASSEI, ‘SQUINZI INTERPRETI CAMBIAMENTO‘ – “Il risultato della giunta di oggi dimostra quanto sia ampia la realtà degli imprenditori italiani che spinge per un profondo cambiamento di Confindustria”. “Squinzi ha oggi il compito di tenere unita l’associazione, di ascoltare le istanze di cambiamento, di dare voce e ruolo a questa nuova realtà”. Lo afferma Alberto Bombassei

SQUINZI, IO COME FREIRE, SCATTO AL TRAGUARDO – “Sono contento. in termini sportivi: ce l’ho messa tutta”, dice Giorgio Squinzi, designato oggi presidente di Confindustria per i quattro anni del dopo-Marcegaglia. Appassionato di ciclismo, si paragona al ciclista “della mia squadra” (la Mapei) Oscar Freire: “Veniva sempre fuori negli ultimi 50 metri e batteva tutti”

 

dal sito: http://www.ansa.it

Categorie:Articoli

Blitz di Tondo: a Cattinara pronto soccorso bocciato

22 marzo 2012 1 commento

La diagnosi e l’autocritica del governatore: «Mancano spazi e privacy, ospedale già vecchio. Serve più regia dalla politica»

Una persona anziana aspettava ieri da sei ore nei tristi spazi del Pronto soccorso che un’ambulanza (privata), al prezzo-capestro di 80-100 euro “prendere o lasciare”, la riportasse a casa, e capita a molti quotidianamente. Alla Radiologia erano stipati malati in sofferente attesa a un passo dall’ingresso ambulanze. Un barellato era da solo in corridoio. I malati gravi uno accanto all’altro in una stanzetta senza veli. Parenti altrettanto in corridoio. Alle 17 il presidente della Regione Renzo Tondo, anche come assessore alla Salute, ha fatto ingresso a sorpresa: sopralluogo. Troppe e troppo gravi le criticità del servizio, denunciate da tempo, con crescente allarme. Vero o falso?

Tondo è sceso dalla macchina di servizio in cima alla rampa delle ambulanze ed è andato dentro, accompagnato da Bruno Marini (Pdl), consigliere regionale componente della terza commissione sanità. «La situazione logistica è totalmente inadeguata – ha detto quasi subito passando di stanzetta in stanzetta con la guida del direttore del servizio, Walter Zalukar -, non c’è alcuna “privacy”, perfino a Tolmezzo si sta meglio, e se oggi è una giornata calma non voglio immaginarmi che cosa accade quando i malati sono il doppio. La struttura di Cattinara è vecchia e si vede». Ma Tondo nemmeno ieri ha voluto toccare il discorso degli adeguamenti edilizi, argomento nuovamente in sonno.

Ieri pomeriggio non c’erano le folle, in Pronto soccorso, ma gli accessi quotidiani arrivano a 120-150, in una notte possono presentarsi fino a 80-90 persone, i medici in servizio per turno sono due più altri due attivi negli insufficienti, minuscoli ambulatori dove se passa uno deve scostarsi l’altro. L’organico che sarebbe sulla carta di 39 camici bianchi ieri ne aveva in corsia solo 20.

«Ho voluto rendermi conto di persona – ha detto il presidente-assessore – come a Ferragosto feci a Grado e Lignano e poco tempo fa a Udine». Dopo i problemi denunciati anche con lettere-appello di tutti i dipendenti del reparto, ne sono spuntati ieri di ulteriori: le ambulanze del 118 portano al Pronto soccorso anche persone con disturbo mentale che dovrebbero andare al Diagnosi e cura del Maggiore, che non accoglie più, si dice; portano cittadini senza tetto, persone con stipsi, con astenia, e disidratate (è ripreso il grave fenomeno nelle case di riposo). Le quali, se bisognose di più flebo al giorno per riprendersi, sono da ricoverare, perché la sanità territoriale, è stato riferito, fa un solo intervento al giorno.

«Ho toccato con mano – ha lasciato detto Tondo -, ho la conferma che il sistema è da migliorare. Ci vuole più regìa da parte della politica, e più coordinamento fra i servizi. Nessuno può deresponsabilizzarsi tanto da scaricare tutti indistintamente a questo Pronto soccorso». Posto che spazi per ampliare il reparto non ce n’è, e che il sistema non devìa abbastanza nemmeno al Centro prime cure del Maggiore, non resta che accogliere meno. Ma come?

Sotto accusa la scarsa risposta, in questa fase, dell’Azienda sanitaria. Sfatata anche la certezza di certi presunti lussi: essere riportati a casa da un’ambulanza del servizio sanitario quando non si è fisicamente in grado di usare macchine proprie o taxi. L’Azienda sanitaria ha comunicato che non si può garantire più il trasporto, gli infermieri del Ps devono mettersi dunque anche al telefono per chiamare la lista dei vari servizi di ambulanze private, che da ospedale a casa chiedono (dopo attese appunto di ore) più che da Roma a Fiumicino. «E i friulani mi dicono che i triestini sono privilegiati, che i servizi sono squilibrati, che a Trieste la sanità ti riporta anche a domicilio?» si è stupito Tondo.

Fatto sta che una ricetta nuova non c’è. Coordinarsi, far lavorare meglio i medici di famiglia, dare una regìa al sistema è quel che dice il presidente: «Ci sono meno risorse e meno personale, e servono più servizi. Non resta che riorganizzare».

dal sito: http://www.ilpiccolo.gelocal.it

Categorie:Articoli

A Trieste Imu prima casa bloccata al 4 per mille

Aliquota minima per chi possiede solo l’abitazione principale. Tre soglie distinte per gli altri proprietari. Stangata sugli alloggi sfitti

Aliquota al 4 per mille, quindi più bassa anche della “vecchia” Ici in vigore fino al 2008, per le abitazioni principali. Soglie differenziate in base al reale utilizzo dell’alloggio, con oscillazioni tra 6,8 e 9,8 per mille, per le seconde case. Ecco come verrà applicata nel territorio comunale la nuova imposta sugli immobili introdotta dal governo Monti. Quell’Imu che ha costretto gli enti locali di tutta Italia, Municipio di Trieste compreso, ad arrovellarsi per settimane nel tentativo di calcolare gettiti e agevolazioni e riuscire, da un lato, a far quadrare i conti di bilancio, dall’altro ad evitare sollevazioni popolari da parte dei contribuenti.

Filosofia di fondo

Per centrare il non facile obiettivo, la giunta Cosolini ha scelto alla fine di “graziare” i proprietari di prime case e di “rifarsi” in qualche modo sui titolari di seconde abitazioni, introducendo però delle distinzioni ben precise. A versare gli importi più alti sarà chi tiene tutto per sè il proprio patrimonio immobiliare, mentre chi affitta a canone concordato godrà di sostanziose riduzioni, pensate come una sorta di premio per le ricadute sociali della loro scelta. Un orientamento emerso venerdì nel corso di un incontro con la maggioranza in Consiglio – la stessa che, con una mozione approvata di recente in aula, aveva sollecitato l’adozione di aliquote differenziate per le seconde case -, e che verrà ufficializzato a giorni in un nuovo vertice con le anime della coalizione di centrosinistra.

Abitazioni principali

Punto di forza della partita Imu – che confluirà nel Bilancio di previsione 2012, praticamente chiuso e atteso in giunta forse già alla fine della prossima settimana – è, come detto, il “trattamento di favore” riservato ai proprietari di prima casa. Per loro l’aliquota non sarà fissata nè al 4,2, come indicato dalle stime iniziali, nè al 4,25 (ultima soglia dell’Ici), bensì al 4 per mille. Un ribasso che farà felici migliaia di famiglie, reso possibile dall’ulteriore stretta sul fronte delle spese, nonchè dall’arrivo di maggiori trasferimenti regionali.

Seconde case

Nettamente al di sotto delle previsioni, anche l’aliquota fissata dall’esecutivo Cosolini per le seconde case date in affitto a canone concordato: in questo caso la soglia sarà attorno al 6,8 per mille, valore più basso quindi rispetto al livello minimo del 7,6 per mille fissato dal decreto Monti. A chi invece affitta appartamenti e casette a prezzi di mercato verrà applicata un’aliquota più corposa: 9,5 per mille, suscettibile peraltro di un’altra piccola limatura che potrà far scendere l’imposta di un decimale.

Case sfitte

La vera “mazzata” in termini di Imu si abbatterà invece su una terza categoria di proprietari immobiliari: i titolari di seconde case non locate né a canone concordato né a prezzi di mercato, ma lasciate completamente sfitte. In questo caso l’aliquota schizzerà a quota 9,8 per mille, vicina al valore massimo tollerato dal nuovo regime Imu (10,6 per mille). Una scelta, quella di colpire duro sulle case non occupate, che muove da ragioni ben precise. «Le abitazioni sfitte, in larga misura, possono corrispondere ad affitti in nero – spiega il sindaco Roberto Cosolini -. Inoltre, anche se non configurano situazioni di questo tipo, fanno comunque parte di un patrimonio immobiliare inutilizzato. Patrimonio che in una città come Trieste, in cui bisognerebbe valorizzare gli immobili esistenti anzichè costruirne di nuovi, rappresenta una criticità. Ecco allora che applicare un’aliquota più elevata sulle case sfitte significa in un certo senso evidenziare un problema».

Agevolazioni e Ater

Fin qui le decisioni ormai date per assodato. Restano invece ancora da mettere a fuoco altri due aspetti: il capitolo agevolazioni («stiamo lavorando per ridurre il peso dell’imposta sugli alloggi di persone ospitate in case di riposo», precisa Cosolini), e il trattamento del patrimonio immobiliare dell’Ater. Il nodo, in questo caso, è difficile da sciogliere. Si tratta di capire se, come indica una certa interpretazione della norma regionale di riferimento, i complessi di edilizia popolare possono essere equiparati alle abitazioni principali e quindi “tassati” al 4 per mille, o se al contrario vanno considerati alla stregua di seconde case, quindi soggette all’aliquota ordinaria “scontata” del 6,8%. Questione di non poco conto per l’Ater, ma di rilevanza notevole anche per il Comune stesso: il gettito derivante dall’Imu sulle prime case, infatti, resta tutto agli enti locali, quello legato all’imposta su seconde case e fabbricati, invece, finisce per il 50% nelle casse dello Stato.

Dal sito: http://www.ilpiccolo.gelocal.it

Categorie:Articoli

Polizia Municipale: ripreso l’invio dei tagliandi-patente

Dal 16 marzo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ripreso l’invio postale dei tagliandi-patente (rinnovo e aggiornamento) e della comunicazione di decurtazione dei punti, sospeso qualche giorno prima per “per indisponibilità delle risorse finanziarie”(1).

Il Ministero avverte tuttavia che i tempi potrebbero essere un po’ più lunghi della norma, per lo smaltimento dell’arretrato: restano perciò ancora valide le disposizioni date in precedenza e che riportiamo qui sotto.

Per i tagliandi, se l’utente ravvisa ragioni di necessità o urgenza che non gli consentano di attendere la loro consegna, può chiedere la duplicazione del documento (i costi della duplicazione sono a carico dell’utente).
Per la comunicazione di avvenuta decurtazione dei punti, invece, il Ministero consiglia di registrarsi su http://www.ilportaledellautomobilista.it(2) per stampare l’estratto conto della propria patente ed esibirlo come documentazione valida al momento dell’iscrizione al corso di recupero; coloro che invece non avessero la possibilità di accedere al web, possono rivolgersi agli uffici della Motorizzazione Civile per avere una stampa dell’estratto conto, senza alcuna spesa.

(1) circolare del, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n° 6878 del 9/3/12 (mancata postalizzazione tagliandi CED)
(2) questi i passaggi consigliati:
– registrarsi sul sito
– inserire login e password (in alto a sinstra nella Homepage)
– selezionare: Accesso ai servizi – Verifica punti patente – Estratto conto
– stampare la pagina con l’estratto conto

Categorie:Articoli

Cattinara, fino a 2 ore per pagare il ticket o prenotare un esame

Lunghe code agli sportelli dopo la sospensione del Cup nelle farmacie. Maggiore: «Orari potenziati nei Distretti»

Un’ora e mezza per prenotare una visita o per pagare un ticket. Chi deve usufruire del servizio Cup all’ospedale di Cattinara deve armarsi di molta pazienza. C’è chi prende ore di permesso dal posto di lavoro, chi si alterna con qualche parente nell’attendere il turno e anche chi, dopo essere rimasto in coda, getta la spugna e si rivolge a uno studio medico privato. Da quando le farmacie hanno sospeso il servizio di prenotazione Cup, l’attività degli sportelli sistemati nell’atrio principale di Cattinara è andata in tilt. E la gente brontola, si lamenta con gli operatori definendo “inaccettabile” il servizio offerto.

L’altra mattina chi tentava di avere accesso agli sportelli per l’accettazione di esami istologici, per pagare i ticket, per prenotare visite o prestazioni mediche o per ritirare una cartella clinica doveva attendere una fila di oltre cento persone. Alle 12.07, per esempio, l’«elimina- code» distribuiva il biglietto color rosso numero 432. I quattro sportelli destinati a questo servizio nello stesso istante si apprestavano a soddisfare le richieste di chi aveva il numero 326. In coda, dunque, attendevano 106 persone. Nella stessa giornata, una ventina di minuti più tardi – precisamente alle 12.28 – veniva ricevuto il numero 358: in pratica gli sportelli “smaltivano” le esigenze di una trentina di persone ogni venti minuti. Più sopportabile la situazione di chi invece, procurandosi il biglietto color verde, doveva ritirare un referto. Alle 12.07 l’«elimina-code» distribuiva il tagliando verde numero 69, mentre i tre sportelli dedicati ricevevano il 77.

Tante le conferme delle lunghe attese raccolte da chi giovedì stava in coda. «Quando sono arrivata, alle 11, mi sono trovata davanti 113 persone – racconta stupita Anna Virgulin che deve pagare il ticket – e sto attendendo il mio turno da un’ora e 50 minuti». «È vergognoso, dovrebbero almeno avere la decenza di aprire tutti gli sportelli – si sfoga Lucio De Pauli, in attesa di prenotare una risonanza magnetica. E ancora: «Ho preso oltre due ore di permesso dal lavoro per pagare una prestazione sanitaria – tuona Federica Tommasini, in coda da un’ora e venti – e vista la situazione, come al solito, è agevolato chi ha la possibilità economica per rivolgersi ai privati».

Nella stessa giornata alle 12.30, orario previsto per la chiusura del servizio, erano soddisfatte tutte le persone munite di biglietto verde mentre chi sfortunatamente teneva tra le mani dalle 12.07 quello rosso con il numero 432, si trovava ancora in coda dietro a 68 persone.

«L’Azienda territoriale ha messo in campo tutte le sue forze – specifica il direttore sanitario Adele Maggiore -, anche ampliando l’orario di apertura degli sportelli nei Distretti. Le persone però preferiscono continuare ad andare a Cattinara. Dal prossimo anno prevediamo di introdurre anche delle casse automatiche per pagare le prestazioni senza fare la fila».

Per evitare ore di attesa, il consiglio quindi è di rivolgersi ai Distretti. Lì le code sono decisamente più snelle così come al Cup del Maggiore, dove al mattino si pagano ticket e si prenotano solo esami di laboratorio, mentre al pomeriggio si ritirano le risposte. «Il direttore generale, consapevole dei disagi – sostiene Fabio Pototschnig, segretario provinciale Fials – si è impegnato ad acquisire per il periodo estivo quattro operatori attraverso un’agenzia interinale». I nuovi operatori dovrebbero iniziare a lavorare ai primi di aprile. «Si tratta di una soluzione tampone che potrà ridurre i disagi a cittadini e operatori- conclude il sindacalista – ma si dovrà immaginare di mantenere il servizio interno, senza ipotizzare esternalizzazioni».

dal sito: http://www.ilpiccolo.gelocal.it

Categorie:Articoli

MINISTERO SENZA SOLDI, LA PATENTE TE LA SCORDI!

 C’è un’Italia che amiamo. E c’è un’Italia che vorremmo fosse diversa: è quella dei cittadini considerati sudditi e dei disservizi.

Come questa, che vede protagonista il documento più indispensabile per (quasi) tutti dopo la carta d’identità: la patente di guida. La quale, come ogni cosa terrena, prima o poi scade. Ma questa può venire rinnovata. Bastano un modulo da compilare, una visita medica, una marca da bollo e 75 euro pronta cassa. Puoi continuare a circolare con un foglio provvisorio, ché il bollino da appiccicare sul tuo documento, a conferma della rinnovata validità, ti arriva a casa. “30-40 giorni” – ti avvertono – “spedito direttamente dal Ministero dei Trasporti”. Invece i giorni diventano 60 e più e dal Ministero, anziché l’agognato adesivo, spediscono una circolare imbarazzata. E imbarazzante. Indirizzata a vari Enti territoriali.
“L’erogazione del servizio di postalizzazione dei tagliandi relativi al rinnovo di validità, del cambio di residenza, nonché della comunicazione della decurtazione del punteggio, è sospeso a causa dell’indisponibilità delle necessarie risorse finanziarie”, annuncia il Direttore generale.
Avete capito bene: non ci sono i soldi per spedire le agognate missive.
Quindi, cari cittadini, non aspettatevi posta dal Ministero Trasporti. Il quale esterna una sorta di rammarico aggiungendo che “Sono altresì noti i disagi che ciò arreca all’utenza, che legittimamente reclama l’erogazione di un servizio che questa Amministrazione – per causa di forza maggiore e fino all’assegnazione di nuove risorse – non è in grado di corrispondere.”Vorrebbero ma non possono, insomma. Quindi, suggeriscono i rimedi.
Se devi recuperare i punti patente, ti basta presentarti alla scuola guida con una stampata della tua situazione, scaricata da un sito internet. E fin qui va bene, è anche più semplice di prima.
Se invece hai rinnovato la patente o cambiato residenza, son dolori. Perché non c’è alternativa semplice al tagliandino da appiccicare. Il quale, per ironia della sorte, è bell’e pronto in qualche ufficio romano. Ma non ci sono i soldi per spedirtelo a casa.
E perciò: “Non residua altra soluzione che procedere all’emissione di un duplicato di patente”. Naturalmente solo “a fronte di rituale richiesta” e pagando “gli importi di tariffe e diritti previsti dalla legislazione vigente”.
Quindi aggiungendo altri soldi a quelli già versati per il rinnovo o per il cambio di residenza. Si ottiene così – entro un termine peraltro non specificato – un duplicato di cui non ci sarebbe bisogno, al posto di un tagliandino obbligatorio (e già pagato) che è lì pronto ma non può venire recapitato perché non ci sono i soldi per spedirlo.
Ma non è finita qui. A fronte dell’ennesima vessazione, uno magari vorrebbe scapparsene all’estero per sempre. Ok, ma non alla guida della propria automobile. Senza adesivo e senza duplicato, ancorché la patente sia rinnovata e valida, la circolazione è consentita solo in Italia.

Un problema non da poco per chi vive in prossimità dei confini nazionali e, quindi, anche dalle nostre parti. Slovenia, Croazia, Austria cancellate dalle mete di lavoro, visita, svago. Centinaia di cittadini si vedono compresso un diritto sacrosanto: quello di spostarsi con la propria vettura ovunque lo si ritenga. E decine di scuole-guida devono fronteggiare, senza colpa alcuna, le giuste proteste dei propri clienti.
Se ogni limite ha una pazienza, come sosteneva il geniale principe de Curtis, qui il limite è superato e la pazienza finita. Invito pertanto gli Enti del territorio triestino – Motorizzazione Civile, Regione, Provincia, Aci che per competenze sono in stretti rapporti con il Ministero dei Trasporti – a fare tutte le pressioni necessarie per risolvere la sconcertante situazione in tempi rapidissimi.
Da parte mia ho interessato della vicenda un caro amico, nella sua veste di senatore triestino della Repubblica, affinché possa intraprendere le iniziative parlamentari che ritiene opportune. Confesso di avere anche personalmente subìto il disservizio, avendo atteso invano, come altre centinaia di Italiani, di trovare nella cassetta postale il tagliandino per la mia patente rinnovata. Ma direi che quello che è (anche) il mio interesse è ben compensato dal fatto che chi si attiverà a Roma a tutela del diritto di molti automobilisti è noto per non aver mai voluto conseguire la patente di guida…
——————————–
Provare per credere: a questo link la circolare del Ministero Trasporti.
Tratto dal blog: http://paolorovis.blogspot.it/2012/03/ministero-senza-soldi-la-patente-te-la.html
Categorie:Articoli

Niente contratto a Trenitalia. Per ora

Riccardi non presenta la delibera sul rinnovo: «Vogliamo risposte prima di firmare». In ballo ci sono 38,1 milioni di Euro.

TRIESTE. La Regione punta i piedi, mette in stand-by il rinnovo del contratto con Trenitalia per il 2012 e di fatto minaccia la società: se non verranno date garanzie sulla risoluzione dei problemi che attanagliano il trasporto pubblico ferroviario in Fvg, la Regione potrebbe clamorosamente decidere di non rinnovare il contratto con Trenitalia, in scadenza nel mese di maggio. Parola dell’assessore Riccardo Riccardi, che sull’argomento afferma secco: i ritardi, le cancellazioni e i disservizi sono troppi, «prima di firmare il rinnovo vogliamo risposte». Una presa di posizione politica forte, dunque; una dichiarazione di guerra bella e buona, quella dell’assessore ai Trasporti, che brandisce un’arma – il rinnovo del contratto – da 38,1 milioni di euro. A tanto ammontano le risorse che la Regione mette in campo annualmente per garantire il servizio e che dovrebbe continuare a stanziare anche questa volta. Ma la musica sembra cambiata. Il rinnovo del contratto, contenuto in una delibera inizialmente all’ordine del giorno della giunta di ieri svoltasi a Pordenone, non è stato infatti discusso: l’assessore non ha nemmeno presentato la delibera, spiegando più tardi che la Regione ha ancora tempo per decidere. Prima però sarà necessario un faccia a faccia con Trenitalia, tra l’altro già sollecitato dalla stessa società. Data e luogo restano top secret. «Sono in fase di definizione», si limita a dire l’assessore. Quali potrebbero essere le conseguenze di un eventuale niet della Regione a Trenitalia? Interruzione immediata del servizio? Blocco del sistema ferroviario? «Non è mia abitudine fare processi alle intenzioni – taglia corto l’assessore -. Valuteremo le nostre scelte solo dopo l’incontro».

Se con Trenitalia, dunque, tutto è rimandato alla resa dei conti, il discorso cambia quando si parla di un altro contratto, quello siglato dalla Regione con le Fuc. In questo caso il via libera della giunta al rinnovo per il 2012 c’è stato: il contratto vale 2,1 milioni e garantirà il servizio di trasporto ferroviario sulla linea Udine-Cividale. «Qui tutto procede come previsto – il commento di Riccardi – perché queste ferrovie funzionano».

Ma oltre che di trasporti, ieri la giunta si è occupata anche di altro. Su proposta dell’assessore alle Attività produttive Federica Seganti è stato adottato in via preliminare il programma annuale del settore artigiano 2012. Le aree di intervento individuate prevedono l’attuazione di progetti di animazione economica, attività d’incubatore d’impresa, iniziative dirette a promuovere la commercializzazione dei prodotti artigiani e infine indagini e ricerche su temi di interesse del comparto. Al momento per l’attuazione di questo piano ci sono 200mila euro, ma «auspichiamo – ha spiegato Seganti – di poter integrare questa somma». L’assessore al Lavoro Angela Brandi ha presentato una delibera sul riconoscimento degli esercizi storici a Trieste e Gorizia, e il Regolamento per la concessione di contributi per il sostegno alla costituzione di nuove imprese, nell’ambito della terza edizione del progetto Imprenderò. «Se in passato – ha spiegato Brandi – lo strumento comprendeva solo la parte formativa, da quest’anno ci sarà anche l’erogazione di un contributo per l’avvio di un’attività autonoma, destinato a chi ha seguito il ciclo dei corsi». A disposizione vi sono 400mila euro. La giunta ha poi approvato, su proposta di Roberto Molinaro, il regolamento che definisce le procedure per l’utilizzo delle risorse stanziate sul Fondo per il sostegno alla realizzazione di un’adeguata rete di servizi per la prima infanzia, attraverso la concessione di contributi in conto capitale. «Abbiamo avviato – ha spiegato Molinaro – il percorso con cui sarà possibile far partire gli investimenti, assegnando i 6 milioni di euro a disposizione». Infine disco verde alla delibera proposta da Andrea Garlatti, con cui viene ridefinita la composizione delle Unioni montane, recependo le indicazioni fatte pervenire dai Comuni. Un provvedimento che ha suscitato qualche polemica.

Dal sito: http://www.ilpiccolo.gelocal.it

Categorie:Articoli

Ecco le modalità ufficiali per l’adozione dei cuccioli di cane sequestrati

A seguito del provvedimento di sequestro preventivo disposto dal g.i.p. del tribunale di udine sui cuccioli di cane sequestrati nei giorni scorsi dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Trieste, si forniscono i dettagli per ottenerne l’affidamento, cosi’ come disposto dal sostituto procuratore della repubblica di Udine – dott.ssa viviana del tedesco.

I cittadini interessati possono presentarsi, con un valido documento di riconoscimento, presso le strutture di seguito indicate per prendere in affidamento il cucciolo.

Al momento della consegna del cane, andrà sottoscritto un formale atto nel quale i cittadini dichiarano di essere consapevoli che l’affidamento puo’ avere carattere di temporaneità, che e’ prestato a titolo gratuito e che e’ vincolato all’esito delle indagini in corso, impegnandosi alla eventuale immediata restituzione del cane in caso di richiesta da parte dell’autorità giudiziaria.

Il magistrato ha disposto che si possa prendere in affido un solo esemplare di cucciolo e che l’assegnatario deve impegnarsi ad accudirlo secondo le vigenti norme di legge, accollandosi anche l’onere di eventuali vaccinazioni necessarie. l’animale, poi, non potrà in alcun modo essere venduto o ceduto ad altri senza un preventivo consenso dell’autorità giudiziaria, naturalmente fino alla conclusione del procedimento giudiziario.

Vengono di seguito indicate le strutture che ospitano i cuccioli:

– a.s.s. 1 – triestina, presso canile sanitario, via orsera, 8, trieste

– astad – associazione per la difesa dell’animale domestico, villa opicina, 1098, trieste

– clinica veterinaria “tergeste”, via d’alviano, 86/2, trieste

– clinica veterinaria “campo marzio”, campo marzio, 6, trieste

– l.a.v. trieste, 3206378852 – lav.trieste@lav.it

– l.a.v. udine, 3408322628 – lav.udine@lav.it

– canile “il girasole”, località fontanis, porpetto (ud)

– centro di recupero “fauna selvatica”, localita’ terranova, san canzian d’isonzo (go)

– associazione gruppo ambiente, via bugatto, 1, zona artigianale, ronchi dei legionari (go)

– canile “la cuccia”, via sacchetti, 2, staranzano, monfalcone (go)

– canile bozer – rifugio di villotta, via villutta, 24, villotta di chions (pn).

Si potrebbe verificare la circostanza che alcuni cuccioli non possano lasciare le strutture in quanto le condizioni di salute non lo consentono ancora.

Non sono previste, oltre a quella innanzi descritta, altre procedure di richiesta di affidamento dei cuccioli (email, telefonate, lettere, etc.

 

0#25 catia 2012-02-26 22:17

Ciao.Anche io ho fatto il giro di tutti i canili e tutti i cuccioli erano gia’ stati adottati o prenotati gia’ da prima che uscisse la famosa”Lista”!!!!!L’ultimo cucciolo lo ha porttao via davanti a me…..ma noooooo uno della guardia di finanza che è entrato nel canile dicendo di essere amico di….che aveva prenotato il cane!!!!!!Oltre al danno anche la beffa!!!!Spero che il pm che ha in mano questo sequestro, faccia restituire tutti i cuccioli affidati illegalmente e che vengano privilegiati i primi 400 che come da regola hanno inviato la mail al Ten.Gobbi!!!!!
Sperare….è lecito…..o no?

Citazione

0#24 antonio 2012-02-26 20:14

ho segnalato anke io a striscia la notizia spero ke almeno loro facciano chiarezza a questa storia poco chiara! antonio

Citazione

+1#23 antonio 2012-02-26 20:07

ho mandato un e-mail al sig. gobbi mi ha risposto gentilmente, a detto ke da domani verifikeranno il comportamento verso le strutture x quanto riguarda gli affidi dopo ke sono state pubblicate le liste a ki si presentava ai canili! antonio

Citazione

0#22 Lollo80 2012-02-26 19:29

Le liste sono uscite alle ore 12 :22,mi sono recato presso la clinica veterinaria di via d’alviano dove peraltro erano ricoverati i cuccioli che riscontravano piu’ problemi di salute e alle 13:00 erano miracolosamente gia’ stati tutti affidati!!! Miracoli italiani…spero tanto che siano stati affidati a persone con un cuore e che nn ci sia una solita speculazione ,comunque rimango dell’idea che le regole siano regole e vadano rispettate quindi per una prossima volta spero siano seguite con un criterio corretto e non tramite “conoscenze e raccomandazioni “! Non basteranno i reclami ma ci si dovra’ affidare alle autorita’ per avere stessi diritti …bisogna tutelare i cittadini, ,soprattutto chi ha seguito le regole e ha controllato in internet per giorni pur di avere un cucciolotto da amare!!!

Citazione

+2#21 Massimiliano 2012-02-26 13:36

Scrivero’ anch’io a Striscia la Notizia. Nonbastava il contrabbando, ma anche la speculazione ora. Non esiste piu’ l’onesta’ in questo paese,e nemmeno la moralità che propio certe strutture dovrebbero averne da regalare.’E’ uno schifo e voglio andare a fondo a questa vicenda. Pezzi di buona donna anche i canili

Citazione

+1#20 Stefanooo 2012-02-26 12:52

Buongiorno,
io ho scritto al tenente Gobbi appena uscita la notizia su internet, ancor prima che i telegiornali ne parlassero. Ho seguito tutti gli aggiornamenti sul caso via internet. Appena uscita la notizia ho scritto al canile la Cuccia prima di affrontare un viaggio di 5 ore. tale struttura mi ha risposto dicendomi che i cuccioli che loro avevano in custodia erano già stati dati in affidamento alle famiglie che avevano fatto richiesta la scorsa settimana. Vorrei far notare che nella home di questo canile è stato espressamente scritto il 23 febbraio: “La Cuccia non ha alcuna autorità in merito ai loro affidi in quanto questi saranno gestiti unicamente dalla Guardia di Finanza.
Si prega cortesemente gli interessati di non chiamare La Cuccia per avere informazioni sugli affidi di questi cuccioli.”
Non mi sembra proprio che abbiamo seguito le modalità di adozione imposte dalla guardia di finanza.

Citazione

+10#19 giovanna 2012-02-26 11:38

IO HO SCRITTO ALLA REDAZIONE DI “STRISCIA LA NOTIZIA” fatelo anche voi !!

Citazione

+3#18 Giuliana 2012-02-26 09:54

Da quello che ho letto tutti siete arrabbiati perchè volevate un cucciolo da amare,fate bene a denunciare la stranezza della cosa ma volevo ricordare a tutti che ci sono tantissimi cuccioli abbandonati da amare e coccolare salvandoli dai canili o dalle strade. Capisco che un cane di razza fa gola,ma se volete un cane da amare fate una buona azione e adottate un trovatello!!!!! !!!

Citazione

+1#17 Alessandra 2012-02-25 21:21

Nella clinica veterinaria di via d’Alviano dopo un ora di attesa mi e’ stato comunicato che i cuccioli erano gia’ stati prenotati.
Io ho replicato dicendo che da quanto mi era stato cominicato via mail c’era bisogno di alcuna prenotazione ma bisognava presentarsi direttamente al canile nel momento in cui uscivano le liste. Ho ricevuto questa risposta: lei sa che le liste sono uscite questa mattina alle nove se non addirittura questa notte? Questa notte??!! ma se alle 8 di mattina su intenet non c’ era nulla! Mi chiedo perche’ scrivere cio’:”sara’ resa pubblica una lista, tramite media, dei canili ove sono stati concentrati (indicando per ogni canile le razze presenti).Sara’ possibile quindi recarsi presso il canile dove verra’ fatto firmare un semplice verbale riportanti i dati anagrafici di chi intende avere in affidamento il cucciolo”e poi sentir dire da una signora in clinica:2 giorni fa c’erano tanti chihuahua ma erano gia’ tutti prenotati. NON HO PAROLE!SOLO PAROLACCE

Citazione

0#16 Fabrizia 2012-02-25 21:00

ANCHE IO STESSA SITUAZIONE , mandato Email ad Andrea Gobbi venerdì 17 febbraio 2012 , monitorato internet fin ad oggi , passato il pomeriggio a telefonare e scrivere Email , e il risultato è il medesimo .. non ce ne sono !!!!
E il Girasole è stato il migliore.. la signora che ha risposto gran cafona!!

:sad: AMAREGGIATA DA QUESTO!!!
io un cane lo volevo davvero! chissà se chi li ha presi li voleva davvero.. dato che la prassi di adozione non dovrebbero avvenire da un giorno all’altro. per potere capire davvero chi li adotta!

Categorie:Articoli

Anche Vanity Fair da il suo tributo a Trieste: “Come lei nessuno mai”.

E così dopo Lonely Planet che l’ha definita meta top tra le città meno celebrate, oggi tocca a Vanity Fair dare il proprio tributo a Trieste.

“Come lei nessuno mai” titola la versione italiana della storica rivista americana, riferendosi alla nostra città. Francesco Brunacci, l’autore, continua “Alla scoperta della città più tradizionale, diversa e leggendaria: i caffè letterari, il classico pranzo da Pepi, e notti in un hotel di charme. Questo è solo l’inizio, perché Trieste è un mondo a sé sempre in cambiamento”

In pochi giorni quindi l’anima turistica della nostra città è balzata all’onore delle cronache internazionali; anche se vanno ricordati altri importanti interventi in passato, dalle pubblicazioni del Sole 24 ore fino al New York Times, tanto per citare due “nomi” altisonanti….

Ma nel nostro paese di contraddizioni val la pena ricordare che mamma Regione FVG, qualche tempo orsono, ha tolto lo status di “città turistica” alla nostra città…. Turistica per chi vive di turismo, per chi scrive di turismo, per chi opera nel turismo…. Ma non per qualche miope politico filo-friulano locale.

Per leggere l’articolo di Vanity Fair CLICCA QUI

Categorie:Articoli

«No al rigassificatore» la base Pdl si schiera al fianco di Cosolini

Parlamentini compatti malgrado il centrodestra in Regione stia valutando. «Ma vedremo poi il quadro complessivo

 

L’invito alla riflessione, legato all’attuale contesto economico e occupazionale con – su tutto – l’incertezza sul futuro della Ferriera, sarà anche arrivato dal presidente della Regione Renzo Tondo e dal suo vice Luca Ciriani, esponenti di spicco del Pdl. E i consiglieri regionali triestini – Maurizio Bucci, Piero Camber, Bruno Marini e Piero Tononi – avranno pure aperto alla necessità di approfondire il tema. Ma dal Pdl di Trieste, sul progetto del rigassificatore di Zaule, arriva una presa di posizione chiara: di contrarietà. È questo il mandato che il coordinamento comunale del partito, al termine della riunione della settimana scorsa (allargata ai consiglieri regionali, comunali, provinciali e circoscrizionali), ha dato ai propri rappresentanti nelle assemblee elettive.

Indicazione prontamente rispettata dai consiglieri eletti nelle circoscrizioni. Nei sette parlamentini del Comune, infatti, i pidiellini (centrodestra) hanno votato a favore della delibera griffata dalla giunta di centrosinistra, che dà parere contrario all’insediamento dell’impianto gnl progettato da Gas Natural in zona industriale. In sintesi: no al rigassificatore.

La costola comunale del Popolo della libertà, guidata da Fulvio Sluga, è stata chiara: «È emersa l’opinione che un insediamento industriale di questo tipo debba prevedere fin da subito dei termini precisi di ricaduta per il territorio, sia da un punto di vista occupazionale, sia sul piano economico ad esempio attraverso un abbattimento dei costi di consumo del gas per i cittadini. Inoltre, l’azienda potrebbe assumersi un impegno preciso per quel che riguarda il contributo attivo al finanziamento di una serie di opere pubbliche di rilevanza ambientale». «La “semplice” bonifica dell’area ex Esso – sottolinea il coordinamento -, seppur particolarmente onerosa, non giustifica l’accettazione sic et sempliciter di un così impattivo intervento». Da qui il mandato, posto che «una valutazione definitiva» sarà possibile «quando tutto il quadro complessivo sarà presentato».

Dunque, per ora è “no”. In attesa di chiarimenti e approfondimenti. Una contrarietà che Roberto Dubs, consigliere della Quinta circoscrizione, motiva così: «Al momento non sono ben chiari quali potranno essere i benefici per il nostro territorio». E sui termini della delibera Dubs aggiunge: «Quale potrà essere la forza contrattuale del nostro sindaco quando si presenterà ai tavoli tecnici e alla conferenza dei servizi a discutere le possibili compensazioni per il territorio con un documento così debole?». «Perplessità circa l’incertezza delle ricadute economiche in termini di compensativi a favore della città», da Alberto Polacco della Quarta. «Si tratta di un investimento importante – dice Gianluigi Pesarino Bonazza della Sesta -, che sicuramente potrà portare una grande boccata di ossigeno per il comparto industriale e per l’occupazione del nostro territorio, ma dobbiamo avere garanzie chiare e quantificate fin dall’inizio». Anche il settimo parlamentino, unico a conduzione centrodestra (presidente è Francesco Bettio proprio del Pdl) nel panorama municipale, si è espresso a favore della delibera e quindi per il “no” all’impianto.

 

Dal sito: http://www.ilpiccolo.gelocal.it

Categorie:Articoli