Home > Articoli > Blitz di Tondo: a Cattinara pronto soccorso bocciato

Blitz di Tondo: a Cattinara pronto soccorso bocciato

La diagnosi e l’autocritica del governatore: «Mancano spazi e privacy, ospedale già vecchio. Serve più regia dalla politica»

Una persona anziana aspettava ieri da sei ore nei tristi spazi del Pronto soccorso che un’ambulanza (privata), al prezzo-capestro di 80-100 euro “prendere o lasciare”, la riportasse a casa, e capita a molti quotidianamente. Alla Radiologia erano stipati malati in sofferente attesa a un passo dall’ingresso ambulanze. Un barellato era da solo in corridoio. I malati gravi uno accanto all’altro in una stanzetta senza veli. Parenti altrettanto in corridoio. Alle 17 il presidente della Regione Renzo Tondo, anche come assessore alla Salute, ha fatto ingresso a sorpresa: sopralluogo. Troppe e troppo gravi le criticità del servizio, denunciate da tempo, con crescente allarme. Vero o falso?

Tondo è sceso dalla macchina di servizio in cima alla rampa delle ambulanze ed è andato dentro, accompagnato da Bruno Marini (Pdl), consigliere regionale componente della terza commissione sanità. «La situazione logistica è totalmente inadeguata – ha detto quasi subito passando di stanzetta in stanzetta con la guida del direttore del servizio, Walter Zalukar -, non c’è alcuna “privacy”, perfino a Tolmezzo si sta meglio, e se oggi è una giornata calma non voglio immaginarmi che cosa accade quando i malati sono il doppio. La struttura di Cattinara è vecchia e si vede». Ma Tondo nemmeno ieri ha voluto toccare il discorso degli adeguamenti edilizi, argomento nuovamente in sonno.

Ieri pomeriggio non c’erano le folle, in Pronto soccorso, ma gli accessi quotidiani arrivano a 120-150, in una notte possono presentarsi fino a 80-90 persone, i medici in servizio per turno sono due più altri due attivi negli insufficienti, minuscoli ambulatori dove se passa uno deve scostarsi l’altro. L’organico che sarebbe sulla carta di 39 camici bianchi ieri ne aveva in corsia solo 20.

«Ho voluto rendermi conto di persona – ha detto il presidente-assessore – come a Ferragosto feci a Grado e Lignano e poco tempo fa a Udine». Dopo i problemi denunciati anche con lettere-appello di tutti i dipendenti del reparto, ne sono spuntati ieri di ulteriori: le ambulanze del 118 portano al Pronto soccorso anche persone con disturbo mentale che dovrebbero andare al Diagnosi e cura del Maggiore, che non accoglie più, si dice; portano cittadini senza tetto, persone con stipsi, con astenia, e disidratate (è ripreso il grave fenomeno nelle case di riposo). Le quali, se bisognose di più flebo al giorno per riprendersi, sono da ricoverare, perché la sanità territoriale, è stato riferito, fa un solo intervento al giorno.

«Ho toccato con mano – ha lasciato detto Tondo -, ho la conferma che il sistema è da migliorare. Ci vuole più regìa da parte della politica, e più coordinamento fra i servizi. Nessuno può deresponsabilizzarsi tanto da scaricare tutti indistintamente a questo Pronto soccorso». Posto che spazi per ampliare il reparto non ce n’è, e che il sistema non devìa abbastanza nemmeno al Centro prime cure del Maggiore, non resta che accogliere meno. Ma come?

Sotto accusa la scarsa risposta, in questa fase, dell’Azienda sanitaria. Sfatata anche la certezza di certi presunti lussi: essere riportati a casa da un’ambulanza del servizio sanitario quando non si è fisicamente in grado di usare macchine proprie o taxi. L’Azienda sanitaria ha comunicato che non si può garantire più il trasporto, gli infermieri del Ps devono mettersi dunque anche al telefono per chiamare la lista dei vari servizi di ambulanze private, che da ospedale a casa chiedono (dopo attese appunto di ore) più che da Roma a Fiumicino. «E i friulani mi dicono che i triestini sono privilegiati, che i servizi sono squilibrati, che a Trieste la sanità ti riporta anche a domicilio?» si è stupito Tondo.

Fatto sta che una ricetta nuova non c’è. Coordinarsi, far lavorare meglio i medici di famiglia, dare una regìa al sistema è quel che dice il presidente: «Ci sono meno risorse e meno personale, e servono più servizi. Non resta che riorganizzare».

dal sito: http://www.ilpiccolo.gelocal.it

Categorie:Articoli
  1. 2 settembre 2013 alle 15:51

    I read this paragraph fully about the comparison of most recent and preceding technologies, it’s awesome
    article.

  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento